Fondi pensione, un aiuto per i più piccoli
- Francesca Gerosa
- 7 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min

La scelta di sottoscrivere un fondo pensione per il proprio figlio minorenne può rivelarsi nel tempo molto azzeccata. Perché? Il fondo potrà essere un sostegno per il piccolo sia nel lontano momento della sua vecchiaia (e con l’incognita sulla tenuta del sistema contributivo nazionale, non è un dettaglio) sia nel corso della sua vita.
Cos’è un fondo pensione? Quali sono le sue caratteristiche?
I fondi pensione, nell’ordinamento giuridico italiano, sono gli strumenti tecnici (appartenenti al cosiddetto sistema pensionistico privato) individuati dal legislatore al fine di garantire ai lavoratori una pensione complementare, da affiancare a quella che spetterebbe ai sensi di legge erogata dagli enti previdenziali obbligatori, detta invece previdenza di primo pilastro. Possono essere finanziati da contributi del lavoratore, del datore di lavoro e dal versamento del Tfr.
I fondi sono regolati da norme di diritto privato e pertanto, ci sono paletti da rispettare nel momento in cui si decide di attingere da essi. Per pagare al proprio figlio gli studi o aprirgli un’attività si può richiedere un anticipo del 30% del capitale accumulato fino a quel momento, senza alcun vincolo. Un altro caso in cui è possibile accedervi è l’acquisto della prima casa: qui si può arrivare fino al 75% della posizione accumulata. In questa circostanza, però, bisogna attendere che passino 8 anni prima di richiedere tale anticipo.
Alcuni di voi mi dicono: “Non avrò mai la pensione, figuriamoci mio figlio”. È vero la classe nata dagli anni ’80 in poi è quella che risente maggiormente delle modifiche pensionistiche avvenute negli ultimi decenni (e quelle che dovranno ancora avvenire). La concretezza che l’Inps assegnerà una pensione minima e molto lontana dallo stipendio mensile finora percepito è un punto di partenza e una certezza fondamentale. Proprio perché l’Inps non penserà a noi che saremo noi a pensarci e con maggiore interesse per i propri figli.
Il dilemma pensioni è già presente da anni. La legge Fornero ha permesso di dare respiro all’Inps, anche se la natalità in calo e la durata della vita in aumento, si traducono in diminuzione dei contribuenti e aumento dei pensionati: ed ecco che il sistema rischierebbe seriamente di trovarsi in difficoltà. Un’ipotesi da cui ci si può cautelare garantendo la pensione complementare ai bambini di oggi.
Inoltre il fondo pensione può servire anche a molto altro. Per esempio, parte dei soldi accumulati possono essere usati per pagare l’istruzione o l’avvio di un’attività imprenditoriale del proprio figlio. Oppure può tornare utile per l’acquisto della prima casa. Inoltre esistono dei vantaggi fiscali: il genitore può dedurre fino a 5,164,57€ all’anno dai versamenti destinati al fondo e quindi pagare meno tasse.
I genitori dovrebbero accantonare risparmio per i propri figli solo attraverso fondi pensioni? La risposta è negativa: una corretta pianificazione finanziaria impone che solo una parte dei risparmi dei genitori venga investita in un fondo pensione, la restante parte andrà investita in strumenti maggiormente liquidi al fine di far fronte a spese nel breve e medio termine.
Insomma, la pensione integrativa per un figlio rientra in quella serie di operazioni che con un’adeguata educazione finanziaria permetterebbe di migliorare decisamente la tutela del patrimonio famigliare.
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